Esercitazione nazionale speleosubacquea in Goriuda (UD)

CNSAS-FVG: Segnaliamo con piacere questa esercitazione speleosubacquea del CNSAS Nazionale che si è tenuta presso il Fontanon di Goriuda. Vi hanno preso parte anche i nostri tecnici Duilio Cobol, Spartaco Savio e Ernesto Giurgevic.

Esercitazione nazionale speleo-subacquea CNSAS presso il Fontanone di Goriuda (UD): tredici speleosub coadiuvati da altri sette tecnici superano due sifoni e soccorrono un ferito e due spelosub rimasti bloccati in profondità.

In un fine settimana ad alto tasso d’impegno per le squadre regionali del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), con ben cinque interventi tra Piancavallo, Claut e Cave del Predil, la Delegazione Speleologica regionale Friuli Venezia Giulia ha contemporaneamente ospitato una esercitazione nazionale speleo-subacquea.

L’evento, voluto dalla Commissione Speleo-subacquea del Soccorso Speleologico del CNSAS, si è tenuta presso il Fontanone di Goriuda, nella Val Raccolana, comune di Chiusaforte (UD): è questa una poderosa risorgiva perenne che consente alle acque del sovrastante Altipiano del Canin, caratterizzato da fenomeni carsici, epigei ed ipogei fra i più importanti esempi di carsismo d’alta quota in Europa, di riaffiorare nella valle.

Tale cavità è costituita da una galleria principale nella quale si aprono tre sifoni allagati percorribili solo con attrezzatura subacquea: la temperatura dell’acqua è di 2°C.

L’esercitazione ha previsto la simulazione di un incidente con un allarme per tre mancati rientri sub: si sono da subito attivate e portate all’ingresso tre squadre speleosubacquee (ciascuna composta da tre tecnici ad alta specializzazione), in particolare una squadra di “bonifica” e controllo del primo sifone, una seconda squadra di controllo e allestimento del secondo sifone, mentre la terza squadra di soccorso, dopo aver superato due immersioni, si è recata in un ambiente fossile asciutto della grotta.

L’esercitazione ha previsto che qui siano stati trovati un ferito con fratture agli arti inferiori e altri due speleosub rimasti con quest’ultimo ad attendere i soccorsi. Qui sono iniziate le manovre di preparazione medica al trasporto immerso del ferito, che, dopo 11 ore dall’ingresso dei soccorritori, ha rivisto i rassicuranti versanti della valle esterna.

Sono intervenuti tredici speleosubacquei in assetto da immersione, coadiuvati da sette tecnici speleologici, provenienti da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Puglia.

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Notizia ripresa dal sito del CNSAS

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