Ugo Stocker non è più tra di noi

Ugo_StockerNotizia tragica e sconvolgente, questa notte è venuto a mancare improvvisamente nel sonno il nostro socio fondatore della Lindner Ugo Stocker. Sabato scorso eravamo io, lui e altre 16 persone alla Noè!!!

Conosciutissimo da più di 50 anni negli ambienti speleologici di tutta la regione e oltre vi prego di far girare la triste notizia a tutti quelli che lo conoscevano. Grazie!

Alessandro Zoff

In una giornata che doveva essere di gioia e festa, dobbiamo purtroppo dare l’ultimo saluto al Caro amico Ugo. Rimarrai sempre nei nostri cuori. RIP.

Società di Studi Carsici A.F. Lindner

Cari Amici,
Ho appreso la sconvolgente notizia di Ugo, ieri e stento ancora a credere che sia vero.

L’altro sabato eravamo assieme alla grotta Noè lui era salito per primo, io lo aspettavo fuori; sul bordo del pozzo abbiamo parlato a lungo io e lui. Ugo mi aveva confidato che con il passare degli anni il pozzo gli sembrava ogni volta più lungo “.. chisà magari fra venti anni me sembrerà lungo el dopio” mi aveva confidato tra il serio e lo scherzoso. Aveva ancora tanti progetti da portare avanti. Ricordava perfettamente, essendone protagonista, tutta la storia della speleologia regionale ed un giorno avrebbe voluto pubblicare qualcosa di sicuro. In breve, mentre si aspettava il resto della compagnia che risalisse il pozzo, mi aveva tracciato la storia e le vicissitudini della speleologia a Monfalcone e dintorni. Aneddoti che anch’io dopo tanti anni non conoscevo. Senza dubbio lui e suo fratello Vladi erano un pezzo se non la storia della speleologia monfalconese! Negli anni ’70 fu lui, qui a Gorizia, a spronarci nelle esplorazioni in Canin, ricordo benissimo che in quegli anni grazie al suo contributo fu esplorato l’abisso Comici e molte altre belle esplorazioni sull’altopiano. Forti della sua esperienza maturata alla Spluga della Preta, eravamo riusciti a superare diverse difficoltà nella pancia di quell’altopiano che all’epoca cominciava timidamente a svelare i suoi segreti. Le esplorazioni assieme a lui, forse grazie anche alla nostra giovane età, si risolvevano sempre in grande allegria e la speleologia ci sembrava la cosa più bella del mondo. Lui era il più “anziano” ma aveva sempre la battuta pronta e nelle difficoltà tendeva a sdrammatizzare la situazione. Ricordo ancora un agosto di tanti anni fa quando uscendo dal Comici, dopo 5 giorni trascorsi laggiù in quei freddi meandri, stremati e senza forze ci sorprese una perfida nevicata e lui scherzandoci sopra ci offriva delle zollette di zucchero “… serve per tirarse su” ci diceva! Con Ugo ci si conosceva da una vita, da anni lavoravamo assieme alla Fincantieri, con lui era facile andare d’accordo bastava parlare di speleologia e subito il discorso si infiammava e subito partivano nuovi progetti. Fu così che nel lontano ’78, spinti dall’esuberanza giovanile decidemmo di fondare un nuovo gruppo speleo: il “Seppenhofer”. Erano gli anni del Canin e di mille altre avventure. Ugo, protagonista della vecchia scuola di speleologi “fai da te” ed in possesso di una genialità e abilità manuale senza pari, amava anche autocostruirsi gli attrezzi speleo a seconda della necessità. Anche sabato era risalito il pozzo della Noè con al piede, al posto del classico “Pantin”, un suo bloccante autocostruito, era il suo stile. Ma non solo, amante com’era dei rilievi topografici di precisione, in tempi in cui le diavolerie della “Suunto” non erano ancora di moda o non c’erano proprio, si era costruito alcuni clinometri di grande precisione e semplicità. Ugo Stocker è stato soprattutto un grande esploratore, lo ricordiamo quando il 10 agosto del 1967 assieme a Lorenzo Cargnel e Luciano Boni raggiunse la Sala Nera, il vecchio fondo della Spluga della Preta a -875 m di profondità, all’epoca un vero record mondiale. Ma in quegli anni anche le prime esplorazioni all’Antro del Corchia lo videro protagonista, assieme al fratello Vladi, di memorabili imprese. Nel 1987, come spesso accadde e com’era nel suo spirito, volle intraprendere una nuova sfida fondando un altro gruppo la Società di Studi Carsici “A.F. Lindner”, sfida vinta sen’altro visti i successi ottenuti. Più recentemente, nel 2011, ci siamo reincontrati in grotta in occasione della spedizione speleologica in Grecia, sono stati bei momenti! Il resto poi, è storia recente fino a mercoledì 25 dicembre, quando una telefonata che non avrei mai voluto ricevere ha interrotto bruscamente una giornata che doveva essere di festa. Con Ugo abbiamo perso un tassello della nostra storia e forse anche qualcosa dentro di noi. Un affettuoso abbraccio alla moglie Diana e al figlio Dario.

Maurizio Tavagnutti

Vignetta disegnata da Ugo Stocker:
http://www.cat.ts.it/gallery/displayimage.php?album=26&pid=300#top_display_media

3 risposte a “Ugo Stocker non è più tra di noi”

  1. Rino Semeraro

    Lo avevo incontrato pochi mesi fa, trovandolo ancora pieno di entusiasmo. Che dire? Un uomo che ha dedicato l’intera vita alla speleologia, sono convinto sia stato un esempio per tutti i giovani che lo hanno frequentato. E questa è la più bella eredità.

    Rino Semeraro

  2. Gigliola Scotta'

    Mi associo al dolore di tutti quelli che lo hanno conosciuto, un abbraccio forte a Diana, nostra cara amica, per anni volontaria insieme a lui al GRUPPO AMBIENTE di Ronchi dei Legionari. Domenica 15 ci eravamo visti, al banchetto del Canile, al Mercatino di Natale. Come sempre è stato cordiale , affettuoso e scherzoso. Ci mancherai a tutti noi. Coraggio Diana.
    Con affetto Gigliola

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