Pubblicazioni edite
Speleologia Isontina

Il numero 16 – ottobre 2007 del notiziario della Federazione Speleologica Isontina ospita, oltre ad un editoriale del presidente della federazione, Ferdinando Zimolo, cinque articoli: due riguardanti la didattica rivolta ai bambini, uno inerente all’attività del CRC Seppenhofer nell’area di Platischis, uno che ricorda la figura di Ugo Furlani, recentemente scomparso, ed infine la rubrica “Sfogliando in biblioteca” in cui vengono recensite cinque pubblicazioni. (GB)

ALCADI 2002

Sono stati stampati e sono in distribuzione, da parte del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia, gli Atti del 6° Simposio internazionale sulla storia della speleologia nelle Alpi, Carpazi e Dinaridi, svoltosi a Gorizia dal 27 aprile all’1 maggio del 2002. Tra i 26 lavori presentati, chiaramente ce ne sono diversi che riguardano il nostro territorio carsico, inteso come il “Carso Classico”, essendo impossibile fissare i confini regionali per le epoche considerate. Infatti i convegni ALCADI trattano la storia della speleologia fino 1918 nelle tre catene montuose Alpi, Carpazi e Dinaridi.

Segnaliamo quindi i seguenti lavori:

  • M. Tavagnutti: La risorgiva del Merzlek e la ricerca dell’acqua potabile a Gorizia nel 1800
  • M. Galli: Una proposta di marcatura della Reka con coloranti durante le prime ricerche idrologiche per Trieste
  • M. Meneghini: le prime ricerche speleologiche nella Valle dello Judrio
  • F. Forti: ricerca sulle motivazioni del perché la Grotta Gigante sul Carso Triestino nel 1908 fu attrezzata per le visite turistiche (analisi degli scopi e rapporti con le altre grandi realtà turistiche ipogee presenti sul Carso)
  • E. Faraone: A parody of Jules Verne: the novel “Nelle viscere della Carsia” (in the depths of the Karst) by Clesio Straccadozzi
  • B. Mader: L’Arciduca Austriaco Lodovico Salvatore ed il Club Touristi Triestini
  • P. Guidi, A. Pavanello: Disgrazie e incidenti in grotta sul Carso Classico nel XIX secolo

Altri lavori comunque, possono interessare storicamente gli speleologi locali, come ad esempio quello di Andrej Kranjc sulla figura di Heinrich Noé (bibliotecario/libraio/scrittore di fine 1800, al quale è dedicata la nota Grotta Noé sul Carso triestino), quello di Stanislav Juznic sulle ricerche di Gabriel Gruber (1740-1805) sul corso sotterraneo del Timavo, quello di Maurizio Radacich sulle Grotte di San Canziano nelle foto di Francesco Benque (1841-1921). (GB)

Alpi Giulie

Sul numero 101/1 del 2007 della rassegna semestrale di attività della Società Alpina delle Giulie, una delle due sezioni triestine del CAI, ben poco spazio è dedicato questa volta al mondo delle grotte. L’unico articolo attinente è infatti quello a firma del Gruppo Cavità Artificiali (pagg. 21 - 36) ed intitolato “Grotte di guerra censite dalla SAG – primo elenco”. Il corpo centrale di questo lavoro è costituito da un elenco sintetico di 270 cavità, naturali o artificiali, identificate dal gruppo come siti adattati ai fini militari sulle linee di difesa austro-ungariche del Monte Ermada. Una sorta quindi di catasto specializzato, parallelo ad altri generici già esistenti, realizzato grazie all’intensa attività di ricerca, recupero ambientale e valorizzazione svolta dalla SAG in tale zona nel corso degli ultimi anni. Tutti i dati sintetici pubblicati fanno infatti riferimento a delle schede catastali complete presenti nella sede sociale. Va infine stigmatizzato l’editoriale (pagg. 2 - 3) a firma del presidente, Mario Privileggi, incentrato sulla nota “vicenda Catasto” che ha visto il passaggio della gestione dell’istituzione dalla SAG alla Federazione, in quanto, oltre alle consuete tesi già esposte in altre occasioni, si introduce una nuova ipotesi quantomeno curiosa. Ovvero che la perdita della gestione del Catasto da parte della SAG sia da imputare ad una precisa volontà persecutoria della politica di sinistra volta a punire le posizioni prima irredentiste e poi nazionaliste tenute dalla società nel secolo scorso, ed ormai decisamente abbandonate. (MK)

Atti “Campania Speleologica”

La Federazione Speleologica Campana ha distribuito, a tempo di record, gli Atti del I Convegno Regionale di Speleologia “Campania Speleologica”, svoltosi nei giorni 1-3 giugno scorsi a Oliveto Citra (SA), in occasione del decennale della fondazione del Gruppo Speleologico Natura Esplora. Tra i numerosi lavori, che toccano i vari aspetti della speleologia campana e non, uno riguarda un gruppo della nostra regione che ha operato per diversi anni in quella regione. Alle pagine 227-240 “Carsismo del Basso Cilento”, di Giuseppe Muscio e Umberto Sello per il Circolo Speleologico Idrologico Friulano, illustra le ricerche e le scoperte fatte in quest’area da parte del gruppo udinese. L’attività ha interessato sia la zona costiera di Camerota-Palinuro (oltre 120 cavità scoperte, tra cui la Grotta di Cala Fetente e la Grotta di Punta della Galera, con oltre 850 metri di sviluppo), che le zone dell’entroterra dove sono stati esplorati degli interessanti trafori, anche di un certo sviluppo. (GB)