Novità esplorative
Nuove scoperte in Sella Ursic

Una nuova cavità in quest’area del Monte Canin è stata scoperta dal Circolo Speleologico Idrologico Friulano di Udine. La profondità raggiunta è per ora di 150 metri, mentre il rilievo è ancora in fase di stesura. (PD)

Novità sul Cansiglio

Continua l’interesse oramai più che decennale del Gruppo Speleologico Ferrarese per l’Abisso Col de la Rizza (Fr 410, Bosco del Cansiglio - Caneva - PN). Dall’inizio del 2006, le esplorazioni hanno approfondito la cavità da -230 a -700 circa, e aumentato lo sviluppo da 1.800 m ai quasi 3.000 attuali. Attualmente le esplorazioni continuano in verticale, ma sono già state individuate (e parzialmente percorse) gallerie, anche di notevoli dimensioni, che sembrano appartenere ad un paleolivello. L’abbondanza di depositi fangosi in queste gallerie potrebbe suggerire la vicinanza alla zona di oscillazione della falda, anche se teoricamente si è ancora 350 metri sopra le potenziali sorgenti. Si spera che in un futuro prossimo si possa verificare il tutto. La rinomata severità degli ambienti è stata ora ulteriormente aggravata da un P170, con inevitabile cascatella lungo quasi tutta la verticale. Tutto ciò, unito alla particolare continuità delle sezioni strette dei primi 2/3 circa, aumenta i già pesanti criteri di selettività nella progressione. Queste difficoltà hanno suggerito agli esploratori, nell’estate appena trascorsa, di allestire un campo interno (secondo campo base) nella Sala Vesuvio (-400 ca). Durante la permanenza, però, a causa delle abbondanti piogge di mezz’estate, si è stati costretti a rivedere parte dei programmi. Comunque è stato completato il rilievo sino a -650, esplorando nuove zone e fermandosi sull’ennesimo pozzo. La documentazione fotografica risulta completa fino a -200, e scarsa più in profondità. La poligonale è ferma circa cinquanta metri sopra l’attuale punto massimo raggiunto; la stesura definitiva del rilievo sarà preparata una volta terminate le esplorazioni della via verticale. (RC e FF)

Pindos 2006

Anche quest’anno, dal 5 al 17 agosto, si è ripetuta l’esperienza del campo speleologico sull’altopiano di Stouros, catena del Pindos settentrionale (Grecia). La fruttuosa collaborazione tra Speleological Hellenic Athletic Club (SELAS) di Atene, Gruppo Speleologico San Giusto (GSSG), Centro Ricerche Speleologiche Altamura (CARS) e Speleo Club Roma (SCR) ha permesso di proseguire l’esplorazione della Grotta ST9, lasciata in sospeso nel 2005 a -50, fino a 150 metri di profondità. La cavità si approfondisce mediante dei bellissimi quanto pericolosi pozzi dalle dimensioni molto grandi che si aprono nei calcari con intrusioni di noduli di selce. L’aria che sale dal basso è ancora tanta, però una frana sovrastante l’ultimo pozzo ha fatto decidere la squadra di punta di abbandonare momentaneamente l’esplorazione. Resta ora da valutare se mettere in sicurezza il tutto e proseguire. Si è ridiscesa poi la Grotta ST6 trovando la possibile prosecuzione alla base del pozzo d’ingresso, a 60 m di profondità, preparando così il lavoro per l’anno prossimo. Inoltre, assieme agli amici greci, si è programmata per l’anno prossimo la continuazione dell’esplorazione della Grotta denominata Catì, sempre nella stessa area, giunta alla profondità di 250 metri. Gli altri giorni sono stati dedicati alle battute di zona a quota 1.500 m slm, sempre a Stouros, e a quota 1.600-1.700 m slm sull’altopiano di Avgerinos, sopra ai paesi di Vradeto e Tsapelovo, georeferenziando altri ingressi ancora da scendere. (CB)