EDITORIALE

Un anno è passato da quando la Società Alpina delle Giulie non gestisce più il Catasto regionale delle grotte per conto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’attuale gestore del servizio – la Federazione Speleologica Regionale del FVG – ancora non è entrato in possesso di tutta la documentazione, dei dati e delle attrezzature proprie dell’ufficio del Catasto. Tutto ciò va contro un preciso articolo della Convenzione stipulata a suo tempo tra la SAG e la Regione.

A causa di questa situazione, il Catasto opera con non poche difficoltà, soprattutto per la mancanza dei dati storici originali, ovvero di quel materiale (essenzialmente cartaceo) consegnato dagli speleologi in oltre 40 anni di ricerche speleologiche e collaborazione volontaria con il Catasto regionale delle grotte; materiale che gli speleologi vorrebbero collocato al suo posto.

Alla luce di questi atteggiamenti, spiace constatare come ci sia stato qualcuno che ha fatto suo materiale che, nel corso degli anni, gli speleologi e i gruppi hanno spontaneamente consegnato a quello che credevano essere l’ufficio del Catasto regionale delle grotte, quindi un ufficio pubblico dove i loro dati e i loro disegni (come è sempre stato detto) diventavano pubblici. Spiace constatare che in tanti anni di dati consegnati ci si accorga che, in realtà, non era al Catasto regionale delle grotte che venivano consegnati i rilievi. Spiace constatare che quello che si pensava fosse un ufficio pubblico, in realtà tanto pubblico non era. Spiace anche constatare come non ci sia mai stata possibilità di vero dialogo tra i gestori precedenti e gli operatori che contribuiscono all’arricchimento del Catasto.

Non sappiamo quanto tempo dovrà ancora passare prima che l’Amministrazione regionale possa tornare in possesso dei materiali e della documentazione mancante; ci auguriamo solamente che la Regione e i gruppi, non abbassino la guardia, ma continuino ad operare affinché si riesca a ricreare l’ufficio del Catasto così come gli speleologi vogliono che sia: il compendio di tutto quello che – con passione – essi hanno portato alla Speleologia della nostra Regione.