Novità esplorative
Si allunga la Grotta dell’Orto

La Grotta dell’Orto, 73/37 VG, attualmente una delle più profonde del Carso triestino, non cessa di riservare sorprese. Conosciuta sin dalla fine dell’Ottocento (era stata esplorata nel maggio 1891 dai giovani del Club dei Sette e da questi poi descritta sul giornaletto La Mosca nel dicembre 1893, in occasione di una seconda visita), è stata per quasi un secolo soltanto una bella galleria con qualche camino e alcuni piccoli pozzi. Nell’ultimo quarto dell’altro secolo, sul fondo di uno di questi venne trovato dal Gruppo Triestino Speleologi un passaggio che ne porta la profondità dagli iniziali 41 metri a 232. Sembrava non ci fosse altro da scoprire, ma non è stato così. Ricerche condotte da uno dei gruppi di scavatori della Commissione Grotte “E. Boegan”, che utilizza per l’individuazione dei siti soffianti il sistema dell’aria forzata, hanno permesso di scoprire dapprima una bella caverna (metri 15 x 10) alla fine del Ramo SE e quindi, dopo una serie di ulteriori sondaggi, una nuova galleria. Questa, aperta al termine del Ramo NO, è lunga un centinaio di metri ed è abbondantemente concrezionata. Le indagini non sono finite, e chissà… (PG)

Ultime esplorazioni sul Pian del Cansiglio

Il gruppo di lavoro che sta operando nella famosa piana situata a cavallo tra il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto, ha ripreso, assieme al Gruppo Speleologico CAI di Vittorio Veneto, le esplorazioni nel Bus della Genziana. Si tratta di una grotta particolarmente nota in zona, esplorata a partire dagli anni ’60 da vari gruppi speleologici tra i quali proprio quello di Vittorio Veneto. Già da prima del campo tenutosi la scorsa estate in Cansiglio, i veneti erano tornati a rivisitare uno scomodo rametto che parte da - 100 circa. Ebbene, proprio in questa zona, con tre punte effettuate a fine 2007 sono stati rilevati circa 900 metri tra grandi (a tratti enormi) gallerie, imponenti meandri e sale riccamente concrezionate, senza contare che di metri ne sono stati esplorati almeno tre volte tanto. L’intera zona appare come un dedalo di gallerie che si snoda a quota -200 e che sembra percorrere orizzontalmente gran parte della piana. Ciò che ha più sorpreso gli esploratori è l’aver rinvenuto una zona tanto estesa orizzontalmente, se si pensa che nell’area erano conosciuti soltanto (più o meno) abissi verticali, fra cui la stessa Genziana (-587), l’Abisso del Col della Rizza (-796) e il Bus della Lum (-180). Per il momento si è data una occhiata solo ad alcune gallerie, non necessariamente quelle più ovvie, ma sicuramente si attendono grosse sorprese nei prossimi mesi. (da Speleoit del 10 dicembre) (MK)