Pubblicazioni edite
Progressione

Anche il numero 52 (gennaio - dicembre 2005) della rivista semestrale di attività e riflessioni della Commissione Grotte “E. Boegan” ospita tra le sue 112 pagine una quantità notevole di articoli, ben 45, tra i quali si trova di tutto un po’. Se da un lato ciò è positivo, perché testimonia la poliedrica attività del sodalizio triestino e permette al lettore di trovare sempre e comunque un argomento pertinente ai propri interessi, dall’altro questa frammentazione ne rende difficoltosa la recensione, problema questo peraltro ovviamente insignificante. Comunque l’argomento principale di questo numero è l’ormai celebre Grotta Impossibile di Cattinara, messa alla luce dai lavori di scavo delle gallerie intrapresi per il completamento del raccordo autostradale che dovrà collegare Trieste al Carso. Dopo l’articolo di L. Torelli del numero precedente, in cui veniva fornita una versione ufficiale della storia delle prime fasi esplorative, possiamo ora leggere in “Sistema Imposibile, again and again”, di R. Corazzi (pagg. 7 - 14), una nuova cronistoria dei fatti, molto più intrigante e succulenta, anche se un po’ ostica da comprendere per il linguaggio molto romanzato e pieno di riferimenti incomprensibili ai più. A dare una mano contribuiscono però le bellissime foto del solito Tognolli e l’ottimo rilievo allegato alla rivista (63x90) che ben descrive quanto topografato al 10.10.2006, nonché le succinte “Noticine geologiche sull’Impossibile”, di vari autori (pagg. 19 - 20). In mezzo una dettagliatissima relazione sul progetto, sui materiali e sulle modalità con cui sono state realizzate e poste in opera le scale fisse che ora permettono di accedere alla grotta senza attrezzature particolari. Sempre di Carso triestino si parla poi alle pagg. 20 - 27, dove, oltre alla descrizione di cavità minori aperte con lunghi lavori di scavo, si può finalmente trovare la planimetria della storica Grotta delle Gallerie, resa “chilometrica” dopo le ultime scoperte. Con le pagg. 28 - 37 si passa invece in Friuli, con la cronistoria di 7 anni di ricerche tra i sistemi caninici del Col delle Erbe e del Foran del Muss, “Storia delle esplorazioni di un complesso sognato (chissà, un domani, 60 km e più …!)” e il bellissimo racconto introspettivo di M. Bellodi “La puleggia ritrovata”, storie di ricordi e fatiche nei meandri del famigerato Abisso Davanzo. Sempre in Friuli si trova la grotta oggetto di “Bus de la Genziana: manutenzione, scienza e speleologia”, di B. Grillo (pagg. 38 - 42), con l’illustrazione del ripristino della scala di accesso alla nota cavità e dell’attività di studio in essa condotta grazie all’installazione di strumenti geofisici in uno dei suoi rami. Oltre ad alcuni contributi ai Catasti di Veneto e Slovenia, opera dell’inesauribile U. “Millerilievi” Mikolic, è possibile trovare alle pagg. 47 - 49 un elenco de “Le maggiori cavità del Friuli-Venezia Giulia al 31.12.2005”. Puntuali come sempre le note speleobotaniche di E. Polli (pagg. 72 - 78) che questa volta si occupa della Grotta a Sud di Monrupino, dove è stata accertata la presenza di un raro tipo di felce. Di Grotta Gigante, la celebre cavità turistica gestita dalla CGEB, si parla in più punti, da “Alcune informazioni sulla Stazione Geofisica Ipogea della Grotta Gigante” (pagg. 60 - 69) ai “Festeggiamenti al neo centro accoglienza turistica della Grotta Gigante” (pagg. 84 - 86), con una coda curiosa dedicata a “Matrimonio in Grotta Gigante” (pag. 86 - 87), da “1908-2008 – un secolo di turismo sotterraneo e di ricerche scientifiche nella Grotta Gigante sul Carso triestino” (pagg. 87 - 89) a “Agosto 2005 in Grotta Gigante” (pag. 89). Inframmezzati a questi lavori più corposi, si possono poi trovare articoletti e trafiletti su convegni, mostre, riunioni, conferenze, speleoraduni, scavi, gite e ricerche. L’ultima parte della pubblicazione (pagg. 97 - 112) è infine occupata dalle recensioni di numerose pubblicazioni, nonché dalle commemorazioni di tre speleologi recentemente scomparsi. (MK)

Alpi Giulie

L’ultimo numero (100/2 – 2006) del semestrale della Società Alpina delle Giulie, sezione di Trieste del Club Alpino Italiano, è stato recentemente inviato ai soci e associazioni interessate. Diversi sono al suo interno gli articoli e le notizie che interessano la speleologia e il mondo sotterraneo. Tra le relazioni sull’attività delle 15 sezioni nell’anno 2005 (pagg. 5 - 20), spicca, come mole di lavoro, quella della Commissione Grotte “Eugenio Boegan”, che ha operato in diversi settori. La relazione del Gruppo Cavità Artificiali illustra quindi a sua volta l’attività di questa sezione, rivolta essenzialmente allo scavo e ripristino delle opere militari del Monte Cocco (zona Monte Ermada). Le relazioni, sebbene molto esaurienti, contengono però diverse imprecisioni, più o meno involontarie, dettate, probabilmente da ignoranza o distorta comunicazione, come ad esempio l’affermazione, all’interno del capitolo del GCA (pag. 20), da cui risulterebbe che “Alcuni soci hanno aiutato a pulire la grotta degli Occhiali di Duino, con Legambiente.” Dalla relazione della Federazione Triestina, organizzatrice della manifestazione, non risulta invece alcuna partecipazione attiva da parte di Legambiente e dei soci della SAG. La rivista, dopo un articolo sullo scialpinismo, continua con “La Grotta Impossibile, una megagrotta alle porte di Trieste”, di Louis Torelli e Pino Guidi (pagg. 25 - 32). È questo un ulteriore articolo su questa grotta, che sta inflazionando le riviste del settore, in edicola, sui giornali, e in altri contesti. Accompagnano l’articolo alcune foto e il rilievo (il medesimo che si ritrova in formato maggiore allegato all’ultimo numero di Progressione). Alle pagg. 33 – 34, Mariapia Zay, in “Il centenario della Grotta Gigante”, traccia una breve storia della celebre cavità dal punto di vista turistico e illustra i programmi futuri, in previsione – appunto – della ricorrenza del centenario. Pino Guidi, con “Gli Atti e Memorie della Commissione Grotte al loro 40° numero” (pagg. 35 - 36), prima ripercorre succintamente la storia della rivista scientifica, sorta nel 1961 per volontà di Carlo Finocchiaro, e poi propone una esauriente recensione del volume XL, anno 2004, di quasi 180 pagine e con numerosi contributi. Un articolo che interessa solo marginalmente la speleologia e le grotte è quello di Elio Polli “Escursione da Sgonico verso il Col dell’Agnello (Carso triestino)” che descrive, alle pagg. 37 - 45, una porzione del Carso triestino tra le più selvagge e quindi sconosciute. Nell’articolo, che è accompagnato da una cartina molto precisa e da diverse foto, tra tutte le peculiarità descritte lungo l’itinerario non potevano mancare – trovandosi sul Carso – anche le grotte, che vengono posizionate con precisione e descritte brevemente citando, cosa assai rara in questi ultimi tempi, anche i rilevatori. Anche l’articolo successivo interessa in parte la speleologia. A pagina 46 Paolo Candotti fornisce infatti un breve resoconto del Corso di introduzione alla speleologia organizzato per l’Alpinismo Giovanile. “Grotte e DVD” è il titolo di una recensione che ci propone Pino Guidi alle pagine 53 - 54. Dopo un accenno ad un DVD che sarebbe stato prodotto dalla CGEB, riguardante la Grotta Impossibile, l’autore descrive “Le Grotte della Provincia di Udine, un viaggio nel meraviglioso mondo sotterraneo”, il prodotto multimediale del Circolo Speleologico Idrologico Friulano recentemente presentato a Udine. A pag. 55 abbiamo anche un ricordo del socio dell’Alpina, nonché della CGEB, Roberto Ricciardiello, scomparso a fine 2006. In terza di copertina, infine, vengono pubblicizzate due iniziative per celebrare il centenario della apertura al pubblico della Grotta Gigante: il concorso “Cartolina illustrata” ed un concorso letterario. (GB)

Natura nascosta

Il numero 33 – anno 2006 del bollettino semestrale del Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante”, recentemente inviato alle associazioni speleologiche e non solo, contiene, fra le altre cose, il “Programma consuntivo 2005 delle attività” di autori vari (A. Cordella, R. D’Ambrosi, G. Deiuri, F. M. Dalla Vecchia, A. Moratto, S. Soban, M. Tentor e A. Zoff). In esso è possibile vedere quanto è stato fatto dal gruppo nel 2005 nelle varie sezioni in cui è stata divisa l’attività: speleologia, geologia e paleontologia, didattica, cavità artificiali. In particolare si evince la grossa mole di lavoro svolto nel campo della didattica e divulgazione e il grande impegno profuso, in collaborazione con l’amministrazione locale e altre associazioni, per il Parco Tematico della Grande Guerra sito alle spalle della città di Monfalcone (GO), ove si aprono anche due cavità naturali (Caverna Vergine e Grotta dei Pipistrelli). Un altro articolo di interesse speleologico, e più precisamente di speleologia in cavità artificiali, è la prima parte di “Censimento delle cavità di guerra sul Carso di Monfalcone” di Maurizio Tentor. Vengono descritte 13 cavità artificiali i cui imbocchi si aprono lungo le trincee della Prima Guerra Mondiale a nord di Monfalcone. Oltre ad una carta con l’ubicazione degli ingressi, vengono riportati per ognuna di esse una foto dell’imbocco, una breve descrizione con alcuni dati e il rilievo. (GB)

Quaderni di cultura timavese

È questo il titolo di una collana di volumi editi dall’Istituto di Cultura Timavese di Timau (UD) aventi per oggetto articoli su tutto quanto riguarda questo angolo di Carnia al confine con l’Austria, dalla storia all’economia, dalla geografia alla lingua. Fatto curioso, infatti, è che molti dei lavori pubblicati sono scritti in timavese, una sorta di lingua locale con fortissime influenze tedesche. In italiano è scritto invece quello che interessa il mondo speleologico, ovvero l’articolo “Timau: grotte, carsismo e miniere” pubblicato sul volume n. 8 – dicembre 2004, alle pagg. 10 - 53. Il corposo lavoro, opera di G. Benedetti, C. Busolini, GD. Cella e A. Torre, è una sorta di punto della situazione sulle esplorazioni dell’area, iniziate a fine ’800 da Marinelli e Lazzarini e proseguite a rilento fino agli anni ’80, quando i risultati delle ricerche di GTS, GSC, CAT e AXXXO hanno evidenziato l’esistenza di un notevole carsismo che interessa le aree del Pal Piccolo, del Pal Grande, del Pizzo di Timau, della Cima Avostanis e del Gamspitz. Oltre a fornire una dettagliata descrizione delle maggiori grotte dell’area, troviamo una tabella riassuntiva con i dati essenziali di tutte le 71 cavità presenti in zona, supportata dalle posizioni riportate sulle cartine topografiche. A completare il lavoro, vengono prese in esame anche tutte le sorgenti idriche dell’area, nonché le storiche miniere scavate fin dall’anno Mille. (MK)

Sculture d’acqua

A fine ottobre è stato presentato al pubblico (vedi La Gazzetta n. 119) questo nuovo libro del Circolo Speleologico Idrologico Friulano, realizzato anche grazie alla continuativa collaborazione con l’Area Ambiente della Provincia di Udine, volta a divulgare al di fuori del ristretto ambito speleologico i diversi aspetti del fenomeno carsico nel territorio provinciale. Dopo i volumi sulla Bernadia, sulle Alpi Carniche, sulle Valli del Natisone e sulle Prealpi Carniche Orientali, tutti inquadrabili tra le Memorie dell’Istituto Italiano di Speleologia ed incentrati sul carsismo profondo di queste aree, il CSIF pubblica ora questo che, più che un libro classico, vuole essere un vero e proprio atlante fotografico. Nelle 160 pagine in formato A4 orizzontale (un po’ scomodo per una biblioteca ordinata) che compongono il libro, a farla da padrone sulla parte descrittiva sono infatti le fotografie (opera dei vari Bianzan, D’Andrea, Maddaleni, Mocchiutti, Muscio e Solari) che ritraggono le varie morfologie scavate dall’acqua sulla superficie calcarea esterna. Dopo una veloce panoramica sull’evoluzione delle rocce sedimentarie che costituiscono buona parte del Friuli e una breve illustrazione dei chimismi legati al fenomeno del carsismo, si passa ad una corposa illustrazione delle varie aree carsiche friulane (pagg. 28 - 75), descritte a parole con sapienti pennellate, ma soprattutto arricchite dalle numerose fotografie che ne ritraggono i particolari. La rimanente parte del libro è invece dedicata alle singole fenomenologie dissolutive, dove i giochi di luce ed ombra sul bianco del calcare, sapientemente colti dai vari fotografi, portano il lettore, o meglio lo spettatore, ad ammirare le creazioni che l’acqua ha inconsapevolmente scolpito nella roccia. Si tratta dunque di un libro non rivolto agli speleologi, ma ad un’utenza ignara di grotte e carsismo, e forse proprio per questo gli autori hanno preferito scegliere la strada dell’immagine, talvolta più comunicativa di mille parole inutili. (MK)

Giro

Sull’edizione Autunno 2006, numero 3, anno II, della rivista d’informazione turistica Giro, troviamo ampio spazio (pagg. 4 - 9) dedicato alle grotte turistiche della Regione, grazie ad un esteso articolo a firma di Fabio Forti. Dopo una panoramica generale sul carsismo e sulla speleologia, l’autore passa in rassegna la Grotta Gigante, la Grotta di San Giovanni d’Antro, la Grotta Nuova di Villanova e le Grotte Verdi di Pradis, fornendo di ognuna una sommaria descrizione, orari e numeri telefonici da contattare per la visita e leggende collegate al sito. Sempre di leggende e delle creature fantastiche che la credenza popolare vuole abitino le grotte tratta infine un ulteriore articolo (pagg. 16 - 17) di Piera Giacconi, che presenta più di qualche imprecisione. D’altra parte di tutto si tratta meno che di una rivista di speleologia. (MK)

DVD CSIF

In occasione della presentazione del libro Sculture d’acqua del 24 ottobre scorso, è stato consegnato ai presenti anche un DVD realizzato dal Circolo Speleologico ed Idrologico Friulano con la collaborazione della Provincia di Udine dal titolo “Le Grotte della Provincia di Udine – un viaggio nel meraviglioso mondo sotterraneo”. Tale prodotto si compone di quattro parti, che hanno come filo conduttore la speleologia e le grotte della provincia di Udine. La prima parte (“Viaggio nel mondo sotterraneo”) è un filmato di 28 minuti girato in numerose cavità della provincia, dalle Alpi Carniche alle Alpi Giulie e dalle Prealpi Carniche alle Prealpi Giulie. Oltre a quasi tutti gli aspetti della speleologia, tratta in maniera chiara e sufficientemente esaustiva le cavità riprese. La seconda parte (“Il viaggio dell’acqua”) è un breve filmato didattico (circa 6 minuti) sull’acqua ed il suo percorso sotterraneo nonché sul suo rapporto con le rocce carbonatiche, in cui viene rimarcata l’importanza della sua tutela. La terza parte (“Le grotte del Friuli”) presenta, suddivise per aree, alcune delle grotte della provincia di Udine, per lo più quelle che hanno interessato le attività del CSIF. Quindi per l’area delle Alpi Carniche possiamo trovare le grotte Cjadenis e Ongara; per le Prealpi Carniche la Risorgiva di Eolo; per le Alpi Giulie l’Altopiano del Canin; per le Prealpi Giulie le grotte Nuova di Villanova, Feruglio, Doviza, Viganti – Pre Oreak e Pod Lanisce; per le Valli del Natisone le grotte di San Giovanni d’Antro, Biarzo, Star Cedat e La Mitica. Per ognuna di queste viene presentata una breve scheda illustrativa con foto e rilievo e un brevissimo filmato di una trentina di secondi. La quarta parte è un prodotto multimediale (“Il carsismo” / “Grotte e speleologia”) suddiviso a sua volta in sette capitoli: 1) Il fenomeno carsico; 2) carsismo superficiale; 3) grotte e carsismo; 4) vita nelle grotte; 5) grotte e uomo; 6) grotta nei gessi; 7) grotta – laboratorio. Sintetiche, ma complete, queste presentazioni possono rappresentare, come del resto tutto il DVD, un ottimo supporto didattico, ad esempio per le scuole o per gli stessi corsi di avvicinamento alla speleologia. (GB)