Manifestazioni passate
Messa di Natale
Dal lontano 1967 il Gruppo Speleologico Pradis organizza la tradizionale Messa di Natale nella suggestiva caverna delle Grotte Verdi di Pradis. Anche quest’anno è stata notevole la partecipazione delle persone che, giunte da ogni parte, hanno visto il Gesù Bambino che gli speleologi hanno prima calato dalla volta della grotta, poi accompagnato all’altare e quindi deposto nel presepe. Il ricavato della manifestazione e le offerte della Messa, come ogni anno, sono state devolute in beneficenza. Quest’anno il Gruppo Speleologico Pradis, in collaborazione con la parrocchia di Pradis-Clauzetto ed ex allievi del Bearzi di Udine, è riuscito a raccogliere la somma di 955,00 euro che ha consegnato all’Istituto Bearzi e che sarà impiegata a sostegno dei bambini e delle scuole professionali salesiane della Bolivia. La manifestazione, è stata realizzata anche in collaborazione con il Circolo Speleologico Idrologico Friulano di Udine. (GC)
Presentazione Atti e Memorie
Giovedì 16 febbraio, nella sala riunioni della Società Alpina delle Giulie, la Commissione Grotte “E. Boegan” ha presentato il quarantesimo volume della propria rivista scientifica. Il direttore responsabile, Franco Cucchi, ha subito passato la parola a Enrico Merlak che, in veste di capo redattore, ha presentato per sommi capi gli undici lavori ospitati, elencandone gli autori e riassumendone i contenuti. Alla fine ha sottolineato come ben tre siano i lavori riguardanti l’idrologia carsica, materia molto studiata ma di cui si sa ancora ben poco. Ha quindi auspicato che vengano incentivati gli studi nel settore, anche in previsione dell’importanza che tale branca della speleologia rivestirà nell’ambito delle grandi opere che stanno per interessare il sottosuolo del Carso triestino. Alessio Fabbricatore ha posto quindi l’accento sulla necessità di rinnovare la rivista, annunciando tra le altre cose la volontà di rendere immediatamente disponibili in rete i lavori man mano che perverranno al comitato di redazione, anticipando quindi i tempi tecnici di stampa, eccessivamente lunghi. Da ultimo, Franco Cucchi ha rimarcato la necessità di internazionalizzare i lavori di qualità ospitati dalla rivista, ripromettendosi di renderli accessibili in lingua inglese agli studiosi delle varie nazioni interessate ai singoli argomenti. (MK)
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