Pubblicazioni edite
Alpi Giulie

È stato distribuito il numero 99/2 del 2005 della rivista semestrale della Società Alpina delle Giulie, una delle due sezioni triestine del CAI. Di speleologico possiamo leggere un articolo, a firma di Pino Guidi, intitolato “Grotta Impossibile, un altro gioiello del Carso sotterraneo”. Il trafiletto, composto da una pagina e corredato da fotografie e dal rilievo della parte iniziale, vuole essere un’anteprima assoluta dedicata ai lettori di Alpi Giulie, rimandando a un prossimo numero della rivista un resoconto più dettagliato. (MB)

Mondo Sotterraneo

È uscito il numero 1-2 aprile-ottobre 2004, anno XXVIII, n.s., della rivista semestrale del Circolo Speleologico Idrologico Friulano. Al suo interno possiamo leggere la relazione morale dell’anno 2003 siglata dal presidente Giuseppe Muscio; segue un articolo di Francesco Micelli sulla storia della rivista del CSIF; troviamo poi un articolo a firma Maurizio Ponton dall’esplicativo titolo “Geologia dell’area di Paciuch e note storiche sulla grotta omonima (Valli del Natisone, Friuli Venezia Giulia)”; Andrea Borlini, Sara Comisso e Roberto Pupolin riferiscono sui risultati di una spedizione svolta in Tunisia (“Spedizione Tunisia 2004: le grotte di Zaghouan”); sempre Andrea Borlini firma anche i due successivi articoli inerenti la speleologia nelle Alpi Giulie. In “Canin 2004: le nuove ricerche” vengono illustrati i lavori svolti nella zona del Col Lopic, del Monte Robon e del Cergnala, con la descrizione dell’attività svolta in alcune vecchie cavità e la presentazione di altre nuove grotte. Più tecnico l’articolo intitolato “Abisso Modonutti-Savoia – Grotta del Fiume Vento: nascita di un complesso (Alpi Giulie)”, nel quale Borlini descrive i diversi rami che compongono le due grotte. A firma Giulio Perotti, troviamo l’articolo “Cronaca di tre antiche tragedie speleologiche” nel quale si possono leggere le leggendarie ricostruzioni di tre tragici fatti avvenuti alcune migliaia di anni fa in Sicilia e in Puglia, e i ritrovamenti successivi da parte di speleologi dei nostri giorni. Chiudono infine la pubblicazione alcune recensioni curate dall’inossidabile Pino Guidi. (MB)

Natura nascosta

Il numero 31, anno 2005, del notiziario di paleontologia, geologia e speleologia del Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante” e del Museo Paleontologico Cittadino è in corso di spedizione. All’interno, per quanto attiene l’argomento speleologico, si segnala l’articolo di Maurizio Tentor “Grotte del Friuli scoperte negli anni 1984-1997” (pagg. 36-47). Ampio risalto (varie foto) viene dato alla Grotta dei Capelli, cavità del massiccio del Monte Canin in corso d’esplorazione, caratterizzata, oltre che da una forte corrente d’aria, anche da numerose strettoie che la rendono particolarmente impegnativa, ma interessante per la posizione strategica occupata dal suo ingresso. Le altre cavità descritte, oltre che dello stesso Monte Canin, fanno parte di altre aree carsiche regionali (Monte Verzegnis e Monte Zermula). (GB)

Segrete

È questo il titolo di un opuscolo di 16 pagine, pubblicato dall’Associazione Regionale Cavità Artificiali del Friuli-Venezia Giulia con il contributo della Regione. Dopo una breve presentazione dell’ARCA e degli scopi che essa si propone, vengono illustrati 9 siti regionali degni di interesse e gestiti da gruppi speleologici che in qualche maniera aderiscono all’associazione. Non si tratta solo di strutture attinenti la speleologia in cavità artificiali, ma anche di grotte e musei ad impronta naturalistica, fatto questo quantomeno singolare. Comunque in dettaglio troviamo, con una parallela traduzione in inglese, descrizioni sommarie dell’Ipogeo Celtico di Cividale, delle grotte di guerra del Monte Ermada, della Caverna Vergine, del Complesso della Forra di Pradis, della Grotta di San Giovanni d’Antro, della Grotta Regina, del Museo di Tarcento, del Complesso di gallerie antiaeree Kleine Berlin e della Grotta Nuova di Villanova. (MK)

Colorare il buio

Edita dal Club Alpinistico Triestino, con il contributo del Comune di Trieste – Assessorato all’Educazione, Infanzia e Giovani, è uscita questa particolare guida di 24 pagine, opera di Franco e Serena Gherlizza, dedicata ai bambini e come tale riservata alle scuole elementari. Proprio perché dedicata ai più piccoli, si compone di alcune brevi note scritte a grandi caratteri che illustrano il mondo sotterraneo ed il rapporto che si deve avere con esso. Ogni argomento è corredato da un disegno in bianco e nero destinato ad essere colorato a piacimento dai piccoli lettori, motivo per il quale la guida è formata da fogli in formato A4 di robusto cartoncino. (MK)

Atti del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste

Nel novembre del 2005 si è tenuto a Trieste il XV Convegno dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) intitolato “Museo oggi, tra reale e virtuale”. I relativi atti, usciti come supplemento del volume 51 degli Atti del Museo triestino, contengono parecchie relazioni di lavori che interessano la speleologia e il Carso e che vengono descritti di seguito. Di Darja Kranjc e Albin Debevec possiamo leggere “L’attività museologica nel Parco Regionale Škocjanske Jame, Slovenia” (pagg. 127-130), nel quale vengono descritti gli allestimenti museali legati all’area carsica del parco con “la semplice ma allo stesso tempo molto efficace e sinottica presentazione storica sulla scoperta delle grotte di Škocjan”. “Turismo e didattica tra reale e virtuale” è il titolo del lavoro presentato da Federico Bernardini et al. (pagg. 159-162), nel quale gli autori vogliono proporre offerte turistiche con un innovativo sistema: le moderne tecnologie informatiche. L’idea consiste in un portale in grado di gestire dalla cartografia alle informazioni eno-gastronomiche. Parlando invece dell’offerta reale, gli autori auspicano un centro didattico nel rinnovato Museo Speleologico della Grotta Gigante dove i turisti potranno anche avvicinarsi alla speleologia grazie a dimostrazioni pratiche delle tecniche speleologiche. Tra gli abstract troviamo “Itinerario carsico attraverso il tempo”, nel quale gli autori – 20 provenienti da svariati enti e istituti – propongono l’elaborazione di un percorso naturalistico che tocchi diverse tappe di interesse vario e, soprattutto, che si colleghi con strutture già esistenti tra cui lo Speleovivarium, il Museo di Borgo Grotta Gigante, il Museo di Mineralogia e altri. Diego Masiello e Anastasia Perich, del Corpo Forestale Regionale del FVG, firmano un abstract nel quale descrivono il Centro Didattico Naturalistico di Basovizza. Di Verena Perko in “Il museo del Carso cibernetico?” la precisazione che un museo del Carso deve basarsi sulle specifiche dell’unicità e dell’interdisciplinarietà per non restare fine a se stesso. Infine Slavko Polak e Andrej Mihevc, in “Speleobiological station Proteus in Postojna Cave”, ci descrivono alcune ristrutturazioni operate nelle Grotte di Postumia dove i visitatori possono visionare dei filmati sull’evoluzione del Carso e soprattutto sulla fauna sotterranea. (MB)

Speleologia n. 52

È in distribuzione in questi giorni ai soci il n. 52 – giugno 2005 della rivista semestrale della Società Speleologica Italiana. Si può ben dire che su questo numero la nostra Regione faccia la parte del leone, con due articoli principali, di cui uno in apertura, per un totale di 24 pagine, ricche di foto, rilievi e cartine. Il primo, a firma di Pino Guidi e Louis Torelli, tratta della Grotta Impossibile (pagg. 12-21), la nuova importante scoperta sul Carso triestino avvenuta nel corso dei lavori della Grande Viabilità Triestina e le cui esplorazioni hanno innescato legittimi malumori tra gli speleologi locali. Sono brevemente descritte anche altre minori – ma non per questo meno importanti – cavità intercettate dai lavori. Il secondo articolo (pagg. 34-47), a firma di Andrea Borlini e Gabriele Concina, fornisce un quadro sulle recenti esplorazioni compiute dal Circolo Speleologico Idrologico Friulano, assieme al Gruppo Speleologico Pradis, nella zona del Col Lopic (Monte Canin), e soprattutto nel Complesso Modonutti Savoia – Fiume Vento, che a fine 2004 raggiunge uno sviluppo di circa 2.800 metri, per un dislivello totale di 770 m. Vengono inoltre descritte diverse cavità minori, fra cui spicca la Cueva de Las Ketchup, profonda oltre 150 m e lunga 385 m.

Sulla rivista, inoltre, possiamo trovare una notizia esplorativa nella rubrica Notizie italiane (pag. 79) sulle scoperte, a cura del G.S. Ferrarese, nell’Abisso a Est del Col della Rizza, sul Pian del Cansiglio, provincia di Pordenone, che hanno portato gli speleologi a percorrere, per ora, circa 2 chilometri di grotta fino ad una profondità di circa 350 metri. (GB)

Spelunca

Segnaliamo qui la prestigiosa rivista della Fédération Française de Spéléologie unicamente perché sul numero 100 – dicembre 2005 appare, fra le recensioni, il libro di Enrico Halupca Le meraviglie del Carso (seconda edizione), che viene elogiato dal recensore. (GB)