Ambiente
Corridoio 5

A seguito delle riserve avanzate dalla Commissione Nazionale per la Valutazione di Impatto Ambientale, la Giunta Regionale del Friuli-Venezia Giulia ha deciso di ripubblicare, con le necessarie integrazioni e modifiche, il progetto preliminare di Rfi relativo alla linea ferroviaria ad alta velocità nel tratto tra Ronchi Sud e Trieste. In particolare sono stati due i rilievi della Commissione VIA presi in considerazione: quello riguardante la tratta nel territorio del Comune di Monfalcone (GO), per la quale sono state richieste mitigazioni ambientali, e quello a proposito della tratta che attraversa il Carso triestino, per la quale sono state chieste alternative al tracciato proposto, spostandolo verso il mare. Gli approfondimenti tecnici svolti dalla Giunta hanno però portato a concludere che questo spostamento avrebbe un impatto ambientale ancor maggiore di quello attualmente previsto, in quanto interesserebbe maggiormente i centri abitati e dovrebbe attraversare un’area caratterizzata da fenomeni franosi. Ai fini di un minore impatto ambientale, sono comunque stati giudicati possibili ritocchi del tracciato previsto dal progetto preliminare. La Giunta ha quindi emesso un atto di indirizzo in cui ribadisce il proprio impegno a favore della realizzazione della TAV sul percorso Venezia-Ronchi Sud / Trieste-Divaccia, e sollecita il Governo ad accelerare la progettazione della tratta, la firma del trattato con la Slovenia per la costruzione e la gestione della tratta transfrontaliera, e ad attivare ogni iniziativa utile, anche in sede comunitaria, per finanziare l’opera. (da Notizie ANSA del 29 dicembre) (MK)

Inquinamento sul Carso triestino

L’attivissima sezione triestina dell’Associazione “Amici della Terra” ha inviato un esposto alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti ed al NOE dei Carabinieri, denunciando il grave inquinamento dell’area dell’ex discarica di Trebiciano. In particolare è stata identificata una dolina nella quale sarebbero state scaricate quantità ingenti di idrocarburi, al punto da impregnare completamente il terreno. A peggiorare la situazione, nella stessa dolina sono state trovate numerose batterie d’auto ivi abbandonate. La discarica di Trebiciano, realizzata tra il 1958 ed il 1972, autorizzata e gestita dal Comune di Trieste, si estendeva su di un’area di circa 120.000 metri quadri, con almeno 600.000 metri cubi di rifiuti scaricati nelle principali doline della zona, creando quella che, all’epoca, venne definita come “la collina della vergogna”. Inutile dire che la zona, nelle cui vicinanze si trova il famoso Abisso di Trebiciano, in collegamento diretto con il corso sotterraneo del fiume Timavo, è un’area particolarmente delicata dal punto di vista idrogeologico. (da Notizie ANSA del 12 dicembre) (MK)