Ambiente
Nuovo metanodotto sul Carso

Sul BUR del Friuli-Venezia Giulia n. 23 del 08/06/05 è possibile trovare la pronuncia della Regione sulla valutazione di impatto ambientale del progettato metanodotto che attraverserà il Carso monfalconese dal comune di Villesse a Monfalcone. Tra le prescrizioni relative ai lavori di cantiere è interessante riportare la seguente prescrizione: “nella fase di progettazione definitiva dovrà essere effettuato, data la complessità geomorfologica e le peculiarità del territorio carsico attraversato, un rilevamento dettagliato delle possibili morfologie carsiche ipogee ed epigee presenti, soprattutto nelle aree ancora non perturbate dalla presenza di infrastrutture tecnologiche (tracciato Carso). Nel caso di ritrovamenti di cavità sotterranee, essi dovranno essere tempestivamente comunicati al Catasto Regionale delle grotte del Friuli-Venezia Giulia al fine di prevedere eventuali opere di tutela.” (GB)

Teppisti in azione alla Grotta Vecchia Diga

Alcuni speleologi dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI, società che da decenni si interessa alla valorizzazione naturalistica e scientifica della celebre grotta della Val Cellina (PN), durante una visita di controllo hanno constatato che ancora una volta dei vandali hanno danneggiato le strutture di protezione della cavità per poi accanirsi contro alcuni terrari collocati all’interno allo scopo di ospitare alcuni esemplari della particolare fauna ipogea. Nell’informare dell’accaduto il Comune di Barcis e il Parco Regionale delle Dolomiti Friulane (rispettivamente proprietario e gestore della Riserva Naturale della Stretta del Molassa, al cui interno si trova la Grotta Vecchia Diga), gli speleologi hanno sottolineato come questa sia la prima volta che sono state danneggiate anche le strutture didattico-scientifiche. Nel ricordare come la “Vecchia Diga” sia stata chiusa unicamente per motivi di protezione ambientale e che chiunque, motivandone la richiesta, può visitarla rivolgendosi al Comune di Barcis, l’USP ha espresso motivo di viva preoccupazione per l’accaduto e per il futuro del “Laboratorio Didattico Ipogeo Grotta Vecchia Diga”, iniziativa per l’educazione naturalistica che ha suscitato ampio interesse nel mondo scolastico e speleologico. Speleologi, Comune e Parco s’incontreranno prossimamente per elaborare nuove azioni rivolte al non facile compito di proteggere la grotta da nuove incursioni. (da Il Gazzettino On Line del 28 maggio) (MK)

Proposte per la costituzione di una Riserva Naturale del Cansiglio

Domenica 19 giugno, oltre 200 persone hanno partecipato ad un’escursione dimostrativa sul Piancavallo, organizzata da varie associazioni, tra le quali CAI, Legambiente, WWF, Mountain Wilderness, Lac e Federazione Speleologica Regionale del Friuli-Venezia Giulia. L’obiettivo dell’iniziativa era quello di sensibilizzare la popolazione alla difesa della montagna. L’escursione si è infatti svolta lungo il Sentiero della Carbonaia che dal piazzale del Piancavallo porta alla cima del Col Cornier, dove Antonio Zambon, sindaco di Budoia, ha illustrato agli escursionisti le motivazioni della mobilitazione a difesa del Monte Cornier, ormai diventata la montagna dei ragazzi (gran parte dell’area, piste escluse, rientra tra quelle di “Rete natura 2000”, protette a livello europeo). Al ritorno per il Col di Arneri, gli escursionisti hanno potuto notare il pesante impatto ambientale causato dalle piste da sci, ulteriormente aggravato dai recenti lavori di ampliamento. Alle 16, presso l’AIAT in Piancavallo, si è svolto un incontro con i rappresentanti delle associazioni organizzatrici. Gli ambientalisti, nell’evidenziare gli errori della politica turistica fin qui attuata, hanno chiesto di abbandonare il progetto di collegare Piancavallo e Cansiglio con strade o piste da sci, costituendo una riserva naturale. A tal proposito, le associazioni si sono impegnate a presentare in Regione una proposta di legge per l’istituzione della Riserva Naturale Regionale del Cansiglio friulano. (da Il Gazzettino On Line del 21 giugno) (MK)