Pubblicazioni edite
Attività speleologica sul Carso goriziano

Il Gruppo Speleologico Carsico di San Martino del Carso (GO) ha pubblicato il numero 2 del proprio bollettino Attività speleologica sul Carso goriziano (1993-94). La pubblicazione contiene i dati catastali, la descrizione e i precisi rilievi delle cavità scoperte e rilevate dal gruppo: 14 nel 1993 e altrettante nel 1994, tutte ubicate sul Carso goriziano. Si tratta per lo più di cavità di breve sviluppo e profondità, molte delle quali aprentesi all’interno di caverne artificiali della Prima Guerra Mondiale. Fra le 28 descritte, la più importante è la Grotta Duilio, profonda una quarantina di metri e lunga una cinquantina e dedicata alla memoria di uno dei soci fondatori del Gruppo Speleologico Carsico. (MB)

Attività speleologica sul Carso goriziano

A breve distanza dal numero precedente, ha visto la luce anche il numero 3 del bollettino Attività speleologica sul Carso goriziano (1995-96) del Gruppo Speleologico Carsico di San Martino del Carso (GO). Come il precedente, contiene i dati catastali e le descrizioni nonché i rilievi delle cavità scoperte e rilevate dal gruppo negli anni 1995 e 1996 nel Carso goriziano. Vengono descritte 12 cavità per l’anno 1995 e 8 per il 1996; inoltre viene descritta una cavità artificiale della quale è riportata anche la storia e il rilievo: si tratta del Schönburgtunnel (CA 350 FVG GO) nel quale, con un lavoro di restauro, è stata recuperata la scritta posta davanti a uno dei due ingressi. (MB)

Speleologia Isontina

La Federazione Speleologica Isontina ha pubblicato il n. 12, dicembre 2004, del proprio notiziario ufficiale. Le quattro pagine a grande formato ospitano articoli di vario genere e spessore. Si va dalle disquisizioni di Dario Marini sulle sorti del Carso alla rassegna di attività della FSI e dei gruppi aderenti nel 2004, dai recenti lavori di esplorazione e rilevamento alla Grotta di San Giovanni d’Antro al progetto “Taipana”, dal corso SSI delle “Talpe del Carso” a quello fatto in Bosnia, dalla mostra sui minerali al Villaggio del Pescatore ad altre notizie di argomenti vari non prettamente speleologici. (GB)

Riflessioni sulla Preistoria del Carso triestino

Nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario della propria fondazione, il Gruppo Speleologico “San Giusto” ha dato alle stampe, con il contributo dell’AIAT di Trieste, il numero 3 della propria collana intitolata “Quaderni di speleologia e dell’ambiente carsico”. Questo volume, di 112 pagine, ospita interamente un lavoro di Dante Cannarella che ripercorre la storia dell’uomo dal Paleolitico all’epoca dei castellieri, storia che molto spesso si è svolta all’interno delle grotte e caverne che caratterizzano il Carso triestino. Il noto archeologo arricchisce questo breve sunto con tutte le novità emerse negli ultimi anni, ma soprattutto si dilunga in riflessioni sui perché di certi comportamenti tenuti dall’uomo preistorico, incomprensibili per l’essere odierno tutto cellulari e computer. D’altra parte, come lo stesso autore confessa in chiusura, con un linguaggio tra il romantico e il retorico, l’archeologia non può limitarsi alla mera raccolta e catalogazione di reperti di epoche passate, ma deve essere la ricerca delle radici dell’Uomo e delle sue storie. (MK)

Prime Grotte

“Invito all’escursione, tra storia e natura, in dieci grotte del Carso triestino di facile accesso e percorribilità” è l’esauriente sottotitolo dell’ultimo libro di Franco Gherlizza edito per i tipi delle Edizioni “Italo Svevo” di Trieste. La pubblicazione vuole essere una guida per non addetti ai lavori, un agile supporto alla conoscenza di una selezione di dieci facili cavità che con l’ausilio di disegni e simboli accompagna il visitatore a conoscere la storia, la paleontologia, l’archeologia di una porzione di Carso triestino. Facili e capibili risultano essere le descrizioni della grotta e dell’itinerario per raggiungerla. In questa pubblicazione che, leggendo la presentazione, si può supporre essere la prima di una serie, si possono visitare: la Grotta dell’Orso, la Grotta Azzurra, la Grotta di Visogliano, la Grotta di Boriano, la Grotta presso Aurisina, la Grotta Bac, la Grotta delle Gallerie, la Grotta sul Monte Hermada, la Grotta di Crogole e la Grotta dei Pipistrelli. (MB)

Franco Gherlizza: Prime grotte, Edizioni Italo Svevo, Trieste 2004, 1-80, € 12,00.

Labirinti

Il bollettino del Gruppo Grotte CAI Novara, giunto al numero 23, è estremamente ricco di notizie per gli appassionati di speleologia della Carnia. Sono infatti ben quattro gli articoli che descrivono l’attività svolta nella nostra Regione sia dal GGN che dal Gruppo Speleologico Carnico “M. Gortani” CAI Tolmezzo. Alle pagg. 2-11, Gian Domenico Cella e Marcella Ballara con “Grotte alla Creta di Rio Secco (UD) 2° contributo” rendono noti i risultati del campo estivo 2003 in zona; con foto, cartina e rilievi sono illustrate le quattro cavità individuate sulla Creta di Rio Secco, ma la novità più interessante è senz’altro l’inizio delle esplorazioni (che nel 2004 porteranno ad entusiasmanti scoperte) in “Mater Booby”, l’inghiottitoio sotto Casera Val Dolce, reso agibile dopo consistenti lavori di scavo e interessato da una corrente d’aria. “Creta di Aip 2003: diario di campo” di Jacopo Calcagno, alle pagg. 12-17 racconta giorno per giorno l’attività speleologica nel corso del campo estivo. G.D. Cella, Antonino Torre e Alberto Verrini firmano l’articolo “Due nuove grotte della forra della Vinadia (UD)”, che descrive la Grotta sopra la Cava della Vinadia (16 m di sviluppo, con debole corrente d’aria) e, soprattutto, il Fontanon della Vinadia, scoperto nel 1995 da Roberto Mazzilis in una posizione a dir poco irraggiungibile. Gli speleologi carnici nel 2000, grazie allo svuotamento del sifone interno, sono riusciti ad avanzare ancora per qualche decina di metri, arrestandosi davanti ad un altro sifone. Il quarto articolo è “Il Limbo (2316 Fr)” di Albino Dorigo, speleosub del gruppo carnico. Nel corso di numerose immersioni e grazie anche a duri lavori di scavo, è stato possibile esplorare per una cinquantina di metri, fino alla profondità di 22 metri, questa importante risorgenza alla periferia di Tolmezzo (UD). In fondo al bollettino, nelle relazioni di attività 2003, è possibile reperire ancora qualche informazione sull’attività svolta in Friuli dai soci del gruppo novarese. (GB) Fiabe e leggende del Monte Cavallo. È questo il titolo di una pubblicazione di Francesca Orlando, edita da Santi Quaranta, la quale ha raccolto leggende e storie del Massiccio del Monte Cavallo. Si parla di grotte, di labirinti sotterranei e anche di risorgive carsiche. (MB)

International Symposium on Pseudokarst

Dopo solo sei mesi dallo svolgimento del convegno, sono stati pubblicati gli atti del convegno. Si tratta di una pubblicazione molto interessante, dove vengono riportate alcune relazioni davvero uniche, come ad esempio quella riguardante il particolare fenomeno delle Tree Mold Caves. Si tratta di cavità generate dall’impronta di grossi alberi che in passato sono stati ricoperti dalla lava vulcanica. La copertura, in assenza di aria, ha impedito l’incenerimento immediato del tronco lasciando così l’impronta del medesimo nella roccia. Negli atti si può trovare anche una relazione sulle morfologie carsiche nel Flysch della Valle dello Judrio fatta da Maurizio Tavagnutti del CRC “Seppenhofer” che, come si ricorderà, era l’unico gruppo italiano presente al convegno. Gli atti sono pubblicati dalla Slovak Caves Administration di Liptovsky Mikulàš della Slovak Speleological Society, sotto l’egida dell’International Union of Speleology, Commission for Pseudokarst. (MT)