Pubblicazioni edite
Natura Nascosta

Il numero 28 - anno 2004 del notiziario di paleontologia, geologia e speleologia è stato distribuito dal Gruppo Speleologico Monfalconese ADF – Museo Paleontologico Cittadino di Monfalcone. Tra i vari articoli, sono da segnalare “Programma consuntivo 2003 delle attività”, a cura di autori vari, con la sezione dedicata alla speleologia, e “Grotte del Friuli scoperte negli anni 1971-1997” di Maurizio Tentor. In questo secondo lavoro vengono presentati otto rilievi di cavità scoperte e rilevate dal gruppo in vari comuni del Friuli. (GB)

Brestovec, Karst-Kras-Carso 1914-1918. Prima Guerra Mondiale. Le grotte “caverne di guerra”.

Il Gruppo Speleologico Talpe del Carso/Jamarski klub Kraški krti di Doberdò del Lago ha recentemente pubblicato – con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Doberdò e Savogna – una pubblicazione di 36 pagine in italiano e sloveno che tratta la cannoniera del Monte Brestovec, sul Carso Goriziano. Ricca la parte cartografica e quella fotografica, composta anche da foto dell’epoca della Prima Guerra Mondiale. (GB)

ENSI Notizie

Come già accaduto su numeri precedenti, l’organo ufficiale dell’Ente Nazionale Sportivo Italiano ospita anche sul numero 5 di settembre/ottobre 2004 un articolo a cura di Franco Gherlizza e Lino Monaco (CAT). L’articolo di questo numero è inerente il folklore friulano. Vengono riportate infatti le leggende legate a dieci grotte del Friuli. (GB)

Les Karsts Dinariques. Paysages et problemes.

A cura di Jean Nicod, è uscito questo volume che tratta del carsismo delle Dinaridi e più in dettaglio di quelle ricadenti all’interno della Slovenia, della Croazia, della Bosnia-Erzegovina e del Montenegro. Nel testo, per quanto attiene la sezione dedicata ai siti carsici della Slovenia, un capitolo è dedicato al Carso classico e quindi in piccola parte anche al Carso triestino, con la Grotta di Trebiciano e il percorso sotterraneo del Timavo. La pubblicazione, scritta in francese, è ricca di disegni, rilievi, cartine, piante e diverse foto a colori; tutto ciò dà un’idea dei fenomeni carsici (esterni e sotterranei), della loro bellezza e del potenziale esplorativo. Unica pecca è il fatto che – soprattutto per il Carso in territorio italiano – ci si basi esclusivamente su una bibliografia d’oltre confine. Infatti in tutta la corposa bibliografia, le voci di autori italiani si possono contare sulle dita di una mano. (GB)