Manifestazioni passate
Inaugurazione mostra

Sabato 21 agosto, presso la Sala dell’ex Albo Pretorio di Piazza Piccola, a Trieste, ha avuto luogo l’inaugurazione della mostra fotografica “Gruppo Speleologico San Giusto; 50° - 1954-2004”, organizzata dal Gruppo Speleologico San Giusto in occasione del cinquantesimo anniversario del sodalizio. Il presidente Furio Premiani ha illustrato la realtà del gruppo esponendo le svariate attività svolte, dal Carso triestino al Monte Musi, fino alle spedizioni all’estero; ha poi ricordato la pluriennale attività di divulgazione didattica presso le scuole. Ha preso quindi la parola l’ex presidente Giorgio Tarabocchia, sottolineando il fatto che l’attività del gruppo era già iniziata nel 1951 e ricordando i fondatori storici, tra i quali il primo presidente, l’indimenticabile Tullio Sidoti. Successivamente, in rappresentanza del Comune di Trieste, è intervenuto il consigliere Michele Lobianco che si è profuso in lodi per l’attività svolta dal sodalizio. Alla manifestazione erano presenti svariati personaggi “storici” della speleologia triestina; assenti invece i giovani che evidentemente, visto il mese e la giornata di sabato, saranno stati impegnati in uscite di attività. (GS)

Mostra sul cinquantenario del GSSG

La mostra si è articolata in 19 tabelloni tematici che abbracciano gli inizi del sodalizio (2 tabelloni con le foto in bianco e nero delle prime uscite), le prime scoperte, i primi risultati, fino all’esplorazione dell’Abisso dei Serpenti (1 tabellone, ex Yugoslavia degli Anni ’70) ed alla spedizione in Crimea, ex URSS, del 1989 (2 tabelloni). Si passa attraverso 10 anni di esplorazioni sulla catena dei Monti Musi (3 tabelloni), con ricerche sistematiche di nuove cavità, ma anche tracciature e studi idrogeologici, per arrivare alla pubblicazione scientifica Ipogea (1 tabellone), naturale strumento di divulgazione dei risultati acquisiti. Si affrontano i problemi ambientali illustrando l’impegno del GSSG nella pulizia e tutela delle grotte (2 tabelloni), nella divulgazione della cultura ambientale e speleologica ai bambini ed ai ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori (2 tabelloni), e nella gestione della Particella Sperimentale del Bosco Bazzoni (2 tabelloni).

Spazio, infine, ai risultati conseguiti con le più recenti tracciature delle acque in cavità del Carso triestino (1 tabellone) ed all’opera di “reclutamento” di nuovi speleologi con l’organizzazione dei Corsi di Speleologia di 1° livello SSI (1 tabellone), per finire con una raccolta di tutti gli articoli di giornale che hanno parlato delle attività del San Giusto (1 tabellone) e l’illustrazione delle nuove tecnologie che hanno, anche profondamente modificato il modo di intendere e praticare la speleologia, come il GPS, l’informatica ed internet.

La mostra si protrarrà fino al 5 settembre con orario 10.00/13.00 - 17.00/20.00, comprese le giornate festive. (PMa)

Congresso geologico internazionale a Firenze

A fine agosto si è tenuto a Firenze il 32° Congresso Internazionale di Geologia, al quale hanno partecipato circa 7.000 studiosi provenienti da tutto il mondo. Tra le centinaia di relazioni e poster presentati alla manifestazione, ce ne figurano diversi che riguardano la speleologia, il carsismo e la nostra regione. Tra i titoli che possono essere menzionati, annoveriamo:

  • Applied geomorphological surveys for karst quantification (Casagrande G., Cucchi F., Zini L.)
  • High-resolution luminescence speleothem records from Savi Cave, Trieste, NE Italy (Stoykova D., Shopov Yavor Y., Sauro U., Borsato A., Camuffo D., Cucchi F., Forti P., Piccini L.)
  • Applied geological survey for regional planning in karst areas (Piano C., Cucchi F., Casagrande G., Rossi A., Zini L.)
  • Caves as a geo-archaeological sites: a studies for touristic exploration (Mereu A., Paino C., Rossi A., Zini L., Montagnari Kokelj E., Cucchi F.)
  • The evaluation of the vulnerability to contamination for the karst aquifers of Mt Covria (Avasinis, Friuli, Italy) (Forti P., Cucchi F., Del Negro D., Zini L.)

Sicuramente il titolo più interessante per l’attività speleologica risulta essere il primo in quanto analizza, attraverso rilevamenti geomorfologici, l’impatto che avrebbe la galleria ferroviaria del Corridoio 5 sul Carso triestino. (GB)