Novità esplorative
Scavi alla Grotta dei Morti

Otto mesi di scavi hanno permesso ad un gruppo di 12 grottisti del Club Alpinistico Triestino, capitanati da Moreno Tommasini, di raggiungere nuovamente i 218 metri di profondità nella Grotta dei Morti. Per motivi di sicurezza, viste le numerose frane incombenti sui pozzi, sono state costruite sei barriere artificiali (composte da tubi innocenti e pannelli in ferro) dove sono stati sistemati i 35 m³ di materiale lapideo. Le barriere artificiali sono state poste: una alla base del pozzo d’accesso, due a -65, ed una, rispettivamente, a -90, a -120 e a -140. Anche l’ingresso è stato provvisto di una botola, in quanto più di una volta sono stati riscontrati atti di vandalismo con lancio di materiale vario dal pozzo d’accesso. Per raggiungere il vecchio fondo, dove vennero fatte brillare le ultime mine nel 1866, mancano ancora 36 metri. (FG)

Monte Naiarda

Stanno proseguendo anche nel 2003 le esplorazioni e i lavori di ricerca nella nuova area carsica del Monte Naiarda (Comune di Socchieve – UD), scoperta dal Gruppo Triestino Speleologi nel 2001. Grazie anche alla collaborazione del Gruppo Speleologico Carnico “M. Gortani”, è stata esplorata parzialmente quella che al momento sembra essere la cavità più importante dell’area. Siglata NA10, la cavità consta di un pozzo sui 50 metri di profondità, impostato lungo un’evidente faglia. Purtroppo alla massima profondità un consistente deposito glacio-nivale non permette di individuare una possibile prosecuzione. In compenso, a pochi metri dal fondo, si diparte una condotta forzata ascendente interessata da una corrente d’aria. Per ora si è fermi davanti ad un riempimento, ma quasi sicuramente la condotta dovrebbe sfociare all’esterno, in corrispondenza di una serie di doline e avvallamenti assorbenti. Diverse le cavità discese e rilevate verso la fine dell’estate, in special modo quelle al cui fondo stazionano usualmente depositi di neve. Per diversi pozzi (nella maggior parte dei casi di profondità non superiore ai 10 metri) si è potuto così mettere la parola fine. Sono proseguiti anche i lavori di siglatura e posizionamento (con GPS) dei numerosi imbocchi dell’interessante, seppur ristretta, area. Grazie alla costruzione di una nuova pista forestale, il lungo avvicinamento a piedi, necessario fino allo scorso anno (circa 4 ore e mezza), è stato ridotto a poco più di un’ora, fermo restando la necessità di disporre di un fuoristrada e dei dovuti permessi. È da segnalare infatti che la nuova area investigata si apre all’interno di una proprietà privata, adibita ad azienda faunistico-venatoria. Per questo motivo l’attività in zona è possibile solo grazie al permesso accordato dal proprietario dell’area.

Nell’ambito delle ricerche nella zona, tendenti ad individuare l’area di assorbimento del sottostante Fontanon di Riu Neri (114 Fr), una ricognizione è stata effettuata nella Val di Viellia (Tramonti di Sopra). Sono stati individuati alcuni possibili punti di interesse, che non sono però stati raggiunti in quanto situati nella forra del torrente. In compenso, lungo il sentiero della valle sono state esplorate e rilevate due caverne di origine tettonica. Anche lo stesso Fontanon di Riu Neri, che in un primo tempo si era ipotizzato quale risorgenza dell’area di assorbimento del Monte Naiarda, è stato oggetto di indagine, così come la zona circostante. (GB)

Sorgenti dell’Isonzo

La Sezione Speleosubacquea del CAT ha effettuato un’immersione nelle sorgenti dell’Isonzo (Val Trenta - Slovenia), con l’intento di cercare delle diramazioni che portassero in profondità. L’esito è stato, purtroppo, molto più modesto: 15 metri di profondità per 32 di sviluppo. Poi, alcune fessure tra i massi instabili hanno costretto gli esploratori a desistere. (FG)

Foran des Aganis

Il Club Alpinistico Triestino, il Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante” e il Forum Julii Speleo hanno ripreso le esplorazioni speleosubacquee, e non, nel Foran des Aganis di Prestento (Torreano - UD). In occasione della festa del paese, hanno presentato una piccola mostra nella quale si spiegava il progetto comune sulla grotta. La mostra presentava infatti pannelli sulla storia, sulle leggende, sulla geologia e sulle esplorazioni compiute. In ottobre, una terza uscita sarà finalizzata al rilievo delle nuove parti scoperte (circa 300 metri) e al prosieguo delle esplorazioni speleosubacquee. (FG)

Progetto Kropa

Il CAT ha avviato, previa autorizzazione della Federazione Speleologica Slovena e con il patrocinio dell’UIS, questo progetto che prevede le esplorazioni speleosubacquee della risorgiva carsica Kropa, cavità che si apre all’interno del Parco Nazionale del Triglav, in Slovenia. Una prima immersione (sono state usate miscele nitrox) ha permesso a due speleosub di stendere una nuova sagola lungo il tracciato già conosciuto e di trovare un paio di nuove diramazioni. Sono stati percorsi, in quell’occasione, 300 metri di sviluppo (per 50 di profondità) con un tempo di fondo di 22 minuti e un tempo di risalita (con decompressione) di 45 minuti. L’appoggio logistico è stato fornito dagli amici del PLK (Gruppo Sommozzatori di Koper / Capodistria). Il prossimo obiettivo prevede l’esplorazione delle diramazioni sopra citate e il forzamento di una fessura al punto limite conosciuto. (FG)

Campagna caninica del “Geriatric Team”

Nei sei giorni di fine agosto del campo del “Geriatric Team” del CAT, sono state scoperte e rilevate cinque nuove cavità sull’altopiano del Canin, nella zona compresa tra le Forchie di Terra Rossa ed il Pic di Grubia. Inoltre il “Geriatrico” ha continuato la revisione delle vecchie cavità trovate dal CAT dal 1974 in poi. Quest’anno sono state rivisitate la B5 e la B8 (del 1975), la H9 (del 1983) e la N1 (del 1988). (FG)