Ritrovate altre quattro grotte ritenute introvabili o scomparse

Sul Carso triestino sono centinaia i casi di grotte, soprattutto quelle rilevate e accatastate diversi decenni addietro, che risultano introvabili, ovvero scomparse. I motivi sono molteplici: dalla ostruzione o distruzione, alla errata posizione, ecc.

Il Gruppo Triestino Speleologi da tempo si sta dedicando alla ricerca di queste cavità, per effettuare un corretto posizionamento o verificarne l’effettiva scomparsa. Negli ultimi anni diverse indagini hanno interessato una moltitudine di grotte inserite nel Catasto Speleologico Regionale del Friuli Venezia Giulia, che nonostante le accurate battute di zona, avevano sempre dato esito negativo.

Dopo le inutili ricerche sul terreno si è passati ad approfonditi studi a tavolino, consistenti in ricerche bibliografiche, incrocio di dati e raccolta di segnalazioni e informazioni. Quattro di queste cavità alla fine sono state rintracciate, nonostante le notevoli distanze dalle posizioni segnate a catasto.
Quindi per la prossima campagna del Progetto Targhette della FSRFVG, altre quattro grotte non risulteranno più “introvabili” ma potranno avere la loro targhetta identificativa all’imbocco.

Grotta ad E di Trebiciano – 3105/5033VG. Il nome può trarre inganno: sarebbe a SSE! La grotta si trova ad oltre 650 metri di distanza dalla posizione indicata a catasto. Potrebbe trattarsi di una errata trascrizione di una cifra della coordinata della latitudine.

Pozzo a NE di Trebiciano – 1893/4613VG. In realtà si troverebbe a N o NNE dal paese di Trebiciano. È ubicato a circa 120 metri dalla  posizione a catasto. Probabilmente non si tratta di un errore di battitura, ma della trasformazione automatica dalla carta IGM 1:25.000 alla CTR 1:5.000.

Pozzo a NW di Monrupino – 982/3809VG. Nell’ambito della convenzione della FST con RFI per il progettato tracciato della linea ferroviaria AV/AC Venezia Trieste, era stato cercato per diversi mesi senza risultato. Si trova su di una collina più a sud, a 276 metri di distanza dalla posizione a catasto. Potrebbe trattarsi sia di un errore di battitura (latitudine) che di una trasformazione automatica dalla carta IGM 1:25.000 alla CTR 1:5.000.

Pozzetto presso Fernetti – 3920/5213VG. La posizione segnata a catasto faceva ritenere che la cavità, con la dolina menzionata in descrizione, fosse finita sotto il tracciato autostradale. In realtà è stata ritrovata, grazie all’analisi della descrizione e alla consultazione dei dati originali, riferiti ancora alle carte 1:25.000 con posizione geografica Roma 1940! La ricerca della cavità si è spostata a diverse centinaia di metri di distanza, rintracciando anche la dolina e quindi la cavità, che si trova quasi 600 metri più ad est! Probabilmente si tratta di un errore di battitura di una cifra nella coordinata della longitudine.

Gruppo Triestino Speleologi

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