Week End a Malga Confin

Si è concluso nel migliore dei modi il week end ludico-esplorativo che la Sezione speleo dell’Associazione Naturalistica Friulana ha passato i giorni scorsi presso l’agriturismo Malga Confin in comune di Venzone. Gli obiettivi principali dell’uscita erano: … terminare il rilievo e l’esplorazione dell’abisso del Monte Plauris che da anni è fermo in un cassetto, indagare un vecchio ingresso trovato dal G.S.S.G. in zona Cjadinut, ma del quale non esistono notizie ed infine festeggiare i nuovi speleo provenienti dall’ultimo corso!

L’esplorazione e il rilievo dell’Abisso del monte Plauris è stata sicuramente l’attività maggiore… una squadra di 5 persone (4 di punta e una di appoggio esterno), dopo aver effettuato un trasporto materiali venerdì sera a forca Slips, sabato si è recata all’ingresso del pozzo e, dopo aver rifatto tutti gli ancoraggi (il pozzone è totalmente marcio nella prima parte e quindi i continui franamenti hanno distrutto tutti i fix che erano stati piazzati nei pochi posti sani della calata), ne ha raggiunto il fondo a circa  -110 m dalla superficie. Inutile la ricerca di ulteriori prosecuzioni, purtroppo la quantità di detrito sul fondo è tale che un lavoro di scavo sarebbe un’opera ciclopica senza per altro margini di sicurezza visto le continue cadute di materiale dall’alto! Alcune piccole finestre sono state intraviste sulle pareti del pozzo durante la discesa ma purtroppo non sono altro che fessure impraticabili. Il pozzone è stato quindi rilevato nella parte mancante e sono state riviste alcune parti del vecchio rilievo. E’ stato quindi chiuso il capitolo di questa cavità, che riteniamo in ogni caso un po’ troppo pericolosa per i nostri gusti!

La seconda squadra invece si è recata nel catino carsico alla base del Monte Cjadin, dove, durante una escursione alcuni anni fa, dei soci, dopo aver investigato l’interessante area senza trovare nulla di praticabile, avevano rinvenuto un ingresso nella parte meridionale (già siglato e sceso dal G.S.S.G. o almeno così c’è scritto a vernice sull’ingresso…), ma di cui non esisteva rilievo ne informazioni dettagliate. Abbiamo quindi deciso di riesplorare la cavità e di rilevarla. Il pozzetto con due ingressi, scende per una decina di metri arrestandosi su un piccolo deposito nivale senza dar addito a ulteriori prosecuzioni.

In tutto il catino comunque sono presenti svariati punti di assorbimento che però (da più di qualcuno infatti fuoriesce una discreta corrente d’aria) sono occlusi da pietrame di grosse dimensioni e che per un’analisi più dettagliata, richiederebbe una permanenza in loco di almeno un paio di giorni per poter individuare l’ingresso più promettente e tentare uno scavo per provare ad accedere al sottosuolo.

In ogni caso sabato sera, abbiamo festeggiato abbondantemente in malga anche con gli Amici del Gruppo speleo Valli del Natisone che ci hanno raggiunti in malga verso sera e dove, dopo una cena a base di gnocchi con ricotta, frico, goulash, polente etc, abbiamo concluso degnamente la serata con un corroborante Gran Pampel.

Un fruttuoso fine settimana quindi, che ci permetterà di poter spostare le nostre attenzioni in altre zone limitrofe a Malga Confin, dove il carsismo superficiale suggerisce ulteriori e dettagliate ricerche per poter verificare l’esistenza di qualche accesso al sottosuolo! Un ringraziamento particolare va a Ennio e Gabriella, gestori della malga che ci hanno sopportato e accudito con grande simpatia per questi 3 giorni.

Foto e ulteriori notizie sul sito dell’Associazione Naturalistica Friulana e sul gruppo Facebook.

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